Il film è dedicato alla vita del celebre pittore J.M.W. Turner, uno dei più importanti esponenti della storia dell'arte britannica, vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
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Una spennellata di noia su una tavolozza disadorna e squallida, a cominciare dal suo bofonchiante protagonista, il pittore romantico William Turner, qui interpretato da uno sprecatissimo Timothy Spall. La colonna sonora stridula, che lacera i timpani, accompagna un biopic pomposo e senile, che riesce a spremere da una sceneggiatura piatta un prodotto urticante di faticosa digestione. Il biopic è un genere ormai abusato, ma in sè rischioso, da maneggiare con cura. "Turner" è privo di ogni eleganza. Da rifuggire come la lebbra (morbo che, peraltro, il regista non ci risparmia, alla voce "cenciosa serva", personaggio insulso che è stato inserito nel plot non si capisce bene con quale finaltà recondita...). Film che si ricopre perfino di ridicolo nel finale, ma che almeno fa cessare una straziante agonia. "Ma ti prego resta ferma", canticchia il pittore in uno dei rari momenti di allegria. Resta ferma la noia.